La cameriera nutre un orfano mentre i padroni sono fuori: quando tornano, ciò che vedono li sconvolge

ChatGPT said:
Yulia Antonovna lavorava da anni nella casa dei Grigoryev, servendo la famiglia con dedizione e discrezione. Un pomeriggio tranquillo, mentre i padroni erano fuori, Yulia finì i suoi compiti e si sedette alla finestra per un momento di riposo. Fu allora che lo notò.

Un ragazzino, mal vestito e visibilmente affamato, camminava lentamente lungo il recinto. Gli occhi bassi, il volto stanco e segnato dalla sofferenza, sembrava non accorgersi nemmeno della casa ben curata. «Povero bambino… deve essere affamato,» pensò Yulia, con il cuore che si strinse di compassione. Guardò l’orologio: i Grigoryev non sarebbero tornati per un po’.

Uscì velocemente e lo chiamò con gentilezza. «Ehi, piccolino, come ti chiami?»

«Vasya,» rispose lui, la voce bassa e tremante.

«Vieni dentro,» disse Yulia, sorridendo calorosamente. «C’è una torta di mele fresca, ti va?»

Non esitò. La fame lo stava consumando e non ci pensò due volte a entrare. Yulia gli tagliò una grande fetta di torta e gliela mise davanti. Il bambino morse un pezzo, chiudendo gli occhi per godersi il sapore.

«Mia madre preparava una torta così,» disse con una voce nostalgica.

«E dove si trova tua madre?» chiese Yulia, notando il suo sguardo triste.

«Mia madre è scomparsa,» rispose lui, con un filo di voce. «La sto cercando.»

In quel momento la porta si aprì e Vladimir e Lyudmila tornarono a casa.

«Chi è questo nella nostra cucina?» chiese Vladimir, aggrottando la fronte mentre entrava.

Yulia, senza scomporsi, spiegò: «Questo ragazzino aveva fame e stava cercando sua madre. Gli ho dato da mangiare.»

Vladimir, infastidito, borbottò: «E adesso nutriremo tutti i vagabondi? Senza nemmeno chiedermi?»

Vasya, terrorizzato, iniziò a piangere, pronto a scappare. «Me ne vado,» disse, lasciando metà della torta sul tavolo.

Lyudmila, tuttavia, lo fermò. «Aspetta, piccolo. Da dove vieni?»

Vasya lo guardò, le lacrime ancora agli occhi. «Vivo con mio nonno. Mi urla sempre e a volte mi picchia. Sono scappato.» Poi tirò fuori dalla tasca una foto ingiallita e la porse a Lyudmila. «Questa è la mia famiglia… una volta stavamo insieme.»

Lyudmila guardò la foto, sbiancando mentre riconosceva i volti. La sorpresa la colse di sorpresa.

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